Autoritratto

Studia pittura con Giacomo Trècourt alla Civica Scuola di Pavia, dove stringe amicizia con Tranquillo Cremona e con il Piccio, mentre contemporaneamente segue gli studi legali. E' a Roma dal 1856 al 1858, quando vince a Pavia il Premio del Concorso Frank con "Il cardinale Ascanio Sforza esamina il modello del Duomo di Pavia". Trasferitosi a Milano nel 1861, regolarmente presente alle Esposizioni di Brera, ne viene nominato socio onorario nel 1863. Le sue opere tuttavia suscitano polemiche e perciò nel 1865 si trasferisce a Parigi, dove ottiene la medaglia d'oro all'Esposizione del 1866 con "Cesare Borgia e Machiavelli", premiato anche all'Esposizione Universale del 1867. Tornato in Italia, abbandona la pittura per la fotografia. Muore suicida. In rapporto con Domenico Morelli e Bernardo Celentano, tenta il rinnovamento del quadro storico accentuando l'intensità cromatica e luministica, con alti esiti anche nella produzione `verista' ("La lettrice", Milano, Galleria d'Arte Moderna). S.B.