Idillio campestre

Luigi Conconi
Idillio campestre, 1895-1897
La tela sviluppa il motivo, molto diffuso nel repertorio del secondo Ottocento, del dialogo confidenziale e intimo tra due persone. La fresca tela della Giannoni, che per il carattere spigliato e volutamente poco rifinito della pittura, ha quasi l’aspetto di un abbozzo, sviluppa il tema in un caratteristico formato orizzontale, ambientandolo all’ombra di una fitta boscaglia dalla quale la luce trapela appena, in rapidi guizzi sulle figure. La tecnica esecutiva compendiaria e abbreviata, l’atteggiamento disinvolto con cui i due protagonisti vengono raffigurati, sono esemplari dell’approccio anticonvenzionale di Conconi. Il dipinto è una testimonianza della ricerca solitaria dell’artista, ma anche della sua originalità e modernità.
Partito dalle sperimentazioni scapigliate, Conconi raccolse l’eredità di Tranquillo Cremona, che di Conconi era stato amico e maestro, aggiornandola ai temi e alle forme della sensibilità contemporanea.