Donna in abito ottocentesco celeste
Donna in abito ottocentesco celeste
1870-1875
Acquerelli, Disegni, Pastelli, Tecniche Miste
Non in esposizione
Numero di inventario
GG 143
Descrizione
La figura femminile emerge da un fondale indistinto, ma che sembra evocare la ricercatezza di qualche tessuto di pregio; l'abito è scollato e con strascico e l'acquerello ci consegna forse in questo modo il ritratto di una dama della nobiltà milanese.
Per quanto di decifrazione non così immediata, l'abito da sera della donna e la sua acconciatura sembrerebbero suggerire una datazione per i primi anni Settanta, perché rimane nascosta alla vista la tournure venuta di moda proprio dopo il 1870 (cfr. R. Levi Pisetsky, "Storia del costume in Italia", vol. V, Milano 1969, tav. 126). Anche l'atteggiamento patetico e malinconico richiama confronti relativamente moderni, nella pittura lombarda dell'Ottocento, per esempio nella ritrattistica di Tranquillo Cremona e di Ranzoni.
Fogli di questa qualità connotano bene la fama del migliore Pagliano acquerellista, già dal 1858 - dall'età cioè di trentadue anni - membro onorario della Società Belga degli Acquerellisti.
R.P.
Dettagli opera
- Titolo
- Donna in abito ottocentesco celeste
- Autore
- Eleuterio Pagliano (Casale Monferrato (Alessandria) 1826 - 1903 Milano)
- Data
- 1870-1875
- Tecnica
- acquarello
- Supporto
- carta
- Dimensioni
- 220 x 330
- Classificazione
- Acquerelli, Disegni, Pastelli, Tecniche Miste
- Provenienza
- Donazione Giannoni, 1930
- Numero di inventario
- GG 143
Inizia gli studi giovanissimo, all'Accademia di Brera, dove gli sono maestri Luigi Sabatelli e Giuseppe Sogni. Ardente patriota, partecipa alle campagne del 1848-1849, nel battaglione di Luciano Manara, e alla seconda guerra di Indipendenza, nel 1859, a fianco di Garibaldi. In particolare a questa campagna è legata la produzione di quadri di battaglia eseguiti tra il 1860-1866 ("Passaggio di Garibaldi a Sesto Calende", 1865, Varese, Musei Civici), mentre della tragica morte del suo capitano lascerà testimonianza nel dipinto "La morte di Luciano Manara" del 1884 (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Nel 1861 ospita a Milano Domenico Morelli e dipinge "La morte della figlia del Tintoretto" (Milano, Galleria d'Arte Moderna). Affresca con temi allegorici parte della Stazione Centrale di Milano e della Galleria Vittorio Emanuele. La sua attività proseguirà poi orientata piuttosto verso la pittura di genere ("La lezione di geografia", medaglia d'argento a Parigi nel 1878). A Milano, nel 1903, gli viene dedicata una mostra commemorativa. A.C.
Milano
Palazzo della Permanente
esposizione postuma delle opere di Eleuterio Pagliano nel Palazzo della Società per le Belle Arti
marzo 1903.
Novara
Arengo del Broletto
Induno, Fattori, Nomellini, Viani. Pittura di storia nella Galleria d’Arte Moderna di Novara
2005
R.P. [PANTINI], Il nuovo concorso Alinari, "Emporium", vol. XV, n. 90, 1902, pp. 468-472
Sul verso: sul supporto, manoscritto ad inchiostro nero: "Pagliano. Dama in abito ottocentesco celestino".
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