Paesaggio

Enrico Reycend
Gaiezza Montanina e meriggio d’autunno
1924-1925

Per dimensioni, per supporto e per caratteristiche di stile, i due oli paiono strettamente imparentati, al punto che la data è scritta sul retro di Meriggio d'autunno va considerata un'indicazione cronologica valida anche per gli Gaiezza Montanina. Come mostrano bene questi due dipinti, l'artista aveva saputo rinnovare le formule della tradizione paesistica piemontese, smarcandosi dai modi di Fontanesi e optando per una pittura di tocco dagli impasti chiari, sensibile ai valori della luce e del colore, nella quale si riconosce l'interesse per il naturalismo francese e per le ricerche degli impressionisti. L'autore continuò in questa direzione aprendosi alle soluzioni del Divisionismo d'Oltralpe, come testimoniano questi due oli contraddistinti da una tavolozza squillante e da una tecnica di stesura del colore che si avvale di piccoli tocchi accostati, per costruire le forme e i rapporti chiaroscurali. I temi sono tipici dell'ultima produzione paesistica dell'artista, scorci delle Colline Torinesi e dei dintorni di Villa della Regina, nei cui pressi l'autore aveva il suo studio.