Mare in burrasca

Appartenente ad un'importante famiglia dell'aristocrazia torinese, segue gli studi di legge dedicandosi contemporaneamente alla pittura sotto la guida di Eugenio Balbiano di Colcavagno. Esempio tipico nel Piemonte dell'Ottocento del nobile, artista dilettante, non rinuncia ad un'attività politica ed amministrativa, pur dedicandosi assiduamente all'arte. Pittore di paesaggi improntati ad un idealismo romantico, non esente dalle influenze di un moderato naturalismo (scuola di Barbizon), espone in modo continuativo alla Promotrice di Torino dal 1847 al 1907, nonchè al Circolo degli artisti e sporadicamente a Genova e Milano. I suoi dipinti riprendono paesaggi del Piemonte, Liguria, Sardegna, Normandia e Olanda, con una predilezione, a partire dagli anni Sessanta, per lavori su grande tela che ritraggono gli spettacoli imponenti della natura ("Dopo la tempesta", 1876; "Dopo il naufragio", 1879; "I primi raggi: Monte Rosa", 1880 al Museo Civico di Torino). Suoi scritti d'arte compaiono sugli Album della Promotrice di Torino, società di cui era vicepresidente. A.C.