La Giudecca (Venezia)

Studia a Brera con Cesare Tallone e alla Scuola d'Arte del Castello Sforzesco. Raffaele Calzini lo segnala tra i membri dell'Associazione Acquafortisti e Incisori alla Permanente di Milano nel 1915 e a Londra nel 1916. Come paesaggista espone alla Biennale di Napoli (1922), alle Biennali veneziane (1930, 1936, 1940) e alle Quadriennali romane (1931, 1939). Nel corso degli anni Trenta aderisce al Circolo Bagutta e, con Vellani-Marchi e Novello, entra in contatto con Semeghini e i pittori della "Scuola di Burano". Nel 1936 consegue il Premio Fornara con "Porto Venere" (Milano, Galleria d'Arte Moderna). Nella Biblioteca Giannoni è conservato il pieghevole della mostra personale organizzata nel 1932 alla Galleria Alessandro Gazzo di Bergamo (B.G. 902). D.A.

In basso a destra, in stampatello maiuscolo: "Arata/ XXX". Iscrizioni sul verso: sul supporto, in alto a sinistra, in stampatello maiuscolo, ad inchiostro: "La Giudecca/F. Arata/XXX"; in basso a sinistra, timbro in carattere stampatello maiuscolo: "Galleria d'Arte Cotronei - Novara".