Gli amori degli angeli

(1895 - 1900 ca.)

Stampa

Non in esposizione
Numero di inventario GG 82

Descrizione

Il confine fra il luogo idilliaco ove gli angeli trascorrono la loro esistenza. con­templando "amorosi il mondo terrestre", e l'immensità dell'infinito, percepibile oltre il declivio, è nettamente segnato nel­l'acquaforte che contrappone all'oscurità dell'orizzonte, ottenuta con l’infittirsi insistito del tratto, la limpida distesa del cielo, appena interrotta da poche rondini in volo. Primo Levi ricorda che Morelli si dedicò lungamente a questo soggetto tratto dal poema Gli amori degli angeli di Thomas Moore (Dublino 1779 - Londra 1852), tradotto in italiano nel 1882; ad una prima stesura all'acquerello fecero seguito ben cinque redazioni pittoriche databili tra il 1885 e il 1893, delle quali una è conservata alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. È da questa versione che è stata tratta quasi certamente l'acquaforte; al dipinto di Roma corrisponde, per esempio. la luminosità intensa del mazzo di gigli sulla sinistra che si confonde, scor­porandosi, con l'ala distesa dell'angelo dallo sguardo sognante; soluzione che non troviamo nelle versioni successive del dipinto, quale quella del 1893, un tempo appartenente al collezionista cileno Ruperto Ovalle. Come ha scritto infatti lo Spinazzola “le differenze sottili di colore e di forma” tra le cinque redazioni del dipinto ne fanno altrettante creazioni, ciascuna significativa “dell'ultrasensibilità e dello spirito" del pittore (V. SPINAZZOLA, 1925, p. 59). L'acquaforte fu ordinata a Francesco Duranti dalla Società Promotrice napoletana, per farne omaggio agli iscritti, in un tempo compreso fra il 1895 e il 1900, anno in cui l'incisore si trasferisce a Parigi. Il Duranti, uno tra i migliori acquafor­tisti del tardo Ottocento napoletano, aveva spesso il compito di incidere opere contemporanee per la Promotrice; di Domenico Morelli aveva inciso, per esempio, la Madonna che insegna al Bambino a bene­dire; è comprensibile e, quindi, che la Società si sia rivolta a lui per trarre un' incisione dall'Amore degli angeli. La fama del quadro, e l'alto livello di esecuzione dell'acquaforte, indussero il Duranti ad esporre il foglio a Parigi al Salon D'automne, nel 1904. Un esemplare, coevo al nostro, è conservato a Napoli al Museo di San Martino. Cartella E42, lnv. 17080. Fanny Fagan, alla quale è dedicato il foglio in ricordo di Domenico Morelli, apparteneva ad una famiglia amica dell'artista, che aveva rapporti di conoscenza anche con Sir Lawrence Alma Tadema. Nel 1897 tramite i Fagan, Morelli inviò infatti al pittore olandese che risiedeva a Londra. un'illustrazione del frontone del duomo di Amalfi con i mosaici da lui eseguiti (P. LEVI L' ITALICO, 1906, p. 302).

Dettagli opera

Titolo
Gli amori degli angeli
Autore
Francesco Duranti (Napoli 1857 - n.d.)
Data
(1895 - 1900 ca.)
Tecnica
acquaforte
Supporto
carta bianca a superficie leggermente marcata
Dimensioni
590 x 438
Altre dimensioni
312x450
Classificazione
Stampa
Provenienza
donazione Giannoni, 1930
Numero di inventario
GG 82