La primavera

Nato a Firenze nel 1838, fu allievo di Antonio Ciseri, ma per problemi economici della famiglia lasciò l'Accademia di Belle Arti nel 1859. Dopo aver tentato invano di arruolarsi come volontario nella Seconda Guerra di Indipendenza, Sernesi diviene apprendista presso un incisore di medaglie. Esordisce con alcuni ritratti, dipinti che risentono da una parte delle opere degli antichi maestri toscani sulle quali si esercitava, dall'altra il rigore di una forma semplificata si coniugava a particolari evidentemente realistici. Negli anni Sessanta il pittore si avvicina alla poetica macchiaiola. Nello stesso anno partecipa alla Promotrice fiorentina. Trascorre quindi l'estate a San Marcello Pistoiese con Odoardo Borrani, dove realizza studi di paesaggio caratterizzati da una resa cristallina della luce, tale da infondere un tono solenne ad immagini di pastori e di mandrie. In occasione di un viaggio a Napoli nel 1862, per il suo lavoro di incisore, approfondisce la conoscenza dell'opera di Filippo Palizzi. In seguito soggiorno ad Ischia presso l'amico pittore Pointeau, con cui dipinge scorci di paese giocati sulla solarità della luce mediterranea. Nel 1863 viene ospitato da Diego Martelli per la prima volta a Castiglioncello, dove realizza veduta incantevoli del litorale e paesaggi di intensa e poetica bellezza che, esposti a Firenze nel 1864, suscitarono l'ammirazione della critica. Con l'intento di approfondire l'uso della luce in funzione compositiva ed emozionale dipinge più studi del medesimo soggetto; ne sono un esempio le varie redazioni del dipinto “Grano maturo”. Nel 1865 esegue una medaglia in occasione delle celebrazioni del Quinto Centenario Dantesco, mentre nel 1866 a seguito dello scoppio della Terza Guerra d'Indipendenza, il pittore parte volontario. Prigioniero a Bolzano degli austriaci è ferito ad una gamba durante un combattimento, muore quell'anno di cancrena.