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Sala A, Sala B

Sezione 6 - L'incanto del paesaggio divisionista

Lo sviluppo della ricerca su luce e colore è stato un elemento di rinnovamento per la pittura italiana fin dalla fine dell’Ottocento, fulcro delle ricerche di artisti che sperimentarono la tecnica divisionista, applicando colori puri a punti, tacche e lineette, capaci di fondersi nell’occhio dell’osservatore a debita distanza, emulando e potenziando l’esperienza sul vero della luce solare. La nuova tecnica, dopo la Triennale di Brera del 1891, si diffuse rapidamente e viene utilizzata da numerosi pittori italiani.

A giudicare dal numero consistente di opere legate al divisionismo presenti nella raccolta, risulta lampante quanto Alfredo Giannoni apprezzasse questa tecnica e le relative sensazioni emotive che da essa scaturiscono. Numerosi, infatti, sono i paesaggi e le scene ad opera dei vigezzini Giovanni Battista Ciolina, Carlo Fornara, ed anche di Achille Tominetti, che si affiancano oltre ad altri significativi Nomellini, gli intensi paesaggi divisionisti liguri di Rubaldo Merello, l’esemplare divisionismo di Angelo Morbelli e la dinamica visione marina di Filiberto Minozzi, dimostrando la grande varietà del divisionismo italiano.

15 opere

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